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Beata Maria Laura Tartano

“L’importante è fare ogni piccola cosa con fede, amore ed entusiasmo”

– Suor Maria Laura

Teresina Mainetti

Nasce a Colico (Lecco) il 20 agosto 1939.
Riceve il battesimo a Villatico di Colico il 22 agosto 1939.
A Roma inizia il postulato tra le Figlie della Croce il 22 agosto 1957.
Emette i primi voti il 15 agosto 1959 a Roma.
E’ insegnante a Vasto (Chieti), Roma, Parma e Chiavenna (Sondrio).
Il 6 giugno 2000 è uccisa a Chiavenna.


Una vita segnata dalla Croce

Teresina – questo è il nome di battesimo della futura Suor Maria Laura – nasce a Colico, in provincia di Lecco, il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma Marcellina e di papà Stefano Mainetti.

Sappiamo quanto i primi mesi dei neonati, come il tempo della gestazione, siano fondamentali nella vita di una persona. Anche se inconsciamente, queste prime esperienze si imprimono in modo indelebile forgiando il carattere e l’identità dell’adulto. Teresina, a pochi giorni di vita, vive lo strappo doloroso dall’affetto materno, ma riceve anche tutta la forza dell’amore e del dono di sé: impara proprio dalla sua mamma a “morire per dare la vita”, impara a crescere e a farsi strada dimenticandosi per gli altri.

La vocazione all’amore

Appena adolescente, Teresina intuisce la bellezza di una vita tutta donata nell’amore, e piano piano, il Cristo Crocifisso le apre orizzonti immensi di realizzazione, attirandola a sé.

Della tua vita devi fare una cosa bella per gli altri“. Questo invito, rivoltole da un sacerdote durante una confessione, è decisivo. Teresina lo avverte come il progetto di Dio su di lei e risponde con disponibilità e prontezza. Ama la sua famiglia, il suo mondo, le sue vallate… ma altre “cime” l’attraggono irresistibilmente al dono totale di sé a Dio e ai fratelli.

A 18 anni fa la sua scelta: entra nella Congregazione delle Figlie della Croce. Quella frase rimarrà per Teresina – divenuta Suor Maria Laura nell’agosto 1959 – una luce vivida, una stella polare che orienterà e guiderà sempre la sua vita di Figlia della Croce.

  

Una vita ordinaria nella straordinarietà dell’amore

Attingendo la sua forza dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio e dall’Eucaristia, Suor Maria Laura si dedica con gioia e passione alla sua missione tra i bambini e i giovani, sempre disponibile verso quanti hanno bisogno di attenzione e di amorevole cura, nella consapevolezza di incontrare in ognuno “il mio Gesù“.

Le Suore della sua comunità così la descrivono:

“Era instancabile: sempre svelta e leggera, serena, come sospinta da una forza invisibile e invincibile. Sempre pronta ad accogliere, a rimboccarsi le maniche per servire, a scomodarsi per recare aiuto e conforto dov’era richiesto e dove scopriva una situazione di sofferenza, di povertà, di disagio di qualunque tipo. Amava tutti, ma i suoi «prediletti» erano gli ultimi. In loro vedeva il Cristo sofferente. «E’ il mio Gesù», soleva dire tra il serio e il faceto e accorreva senza farsi attendere”.

Il 21 marzo 2000 scrive ad una consorella :

…ti auguro di cercare e trovare Gesù tra i tuoi poveri e nella quotidianità. Sarai felice davvero!”.

La sera del 6 giugno 2000, mentre si accinge a prestare l’aiuto richiesto da tre ragazze, viene uccisa dalle stesse.

Suor Maria Laura Mainetti

“Io sono una tartanöla”

Veduta da Val Lunga  -
Veduta dalla Val Lunga – Tartano (So)

Suor Maria Laura Mainetti parlando di sé diceva di essere una “tartanöla”, cioè di Tartano, un piccolo comune della bassa Valtellina le cui circa 40 contrade si estendono per oltre 20 km dai 900 ai 1500 mt di altitudine. I suoi genitori sono nati in Vallunga, la mamma Gusmeroli Marcellina, classe 1908, al Dosso dei Principi e il papà Mainetti Stefano, classe 1904, ai Rondelli, dove vissero per 5 anni dopo il matrimonio avvenuto il 31 maggio 1926 nella chiesa san Barnaba di Tartano. L’anno dopo nacque Romilda, la prima di una lunga serie. Figli di contadini vivevano con poche bestie. La vita lassù era molto dura, per cui decisero di scendere verso la pianura. Nel 1931 vendettero ogni loro avere e comperarono a Colico un piccolo apprezzamento ove costruirono una casetta. Nella stalla che fu di papà Stefano in località Cesura (Arale), c’è una grossa pietra dove è scolpito il saluto dello zio Camillo Gusmeroli, fratello della mamma, al cognato che lasciava Tartano: “G+Camillo fu Amedeo saluta M.S. 1931 – IX” (IX anno fascista). Erano della Val Tartano anche i nonni Bulanti Maria-Gusmeroli Amedeo e Bianchini Giuseppina-Mainetti Giovanni e tutti i suoi parenti provenienti da famiglie numerose. Il 20 agosto 1939 a Colico, nella frazione Villatico, nacque Teresina e dopo due giorni ricevette il Battesimo (il padrino fu lo zio Camillo), poi la morte improvvisa della madre dopo 12 giorni. La piccola fu allevata per i primi tempi con mezzi di fortuna ma poi fu necessario portarla a Tartano. Fu affidata alla nonna materna Bulanti Maria, che con il cuore trafitto ma pieno di speranza, venne a Colico e intraprese il viaggio di ritorno con la nipotina….

Cammino: “Sui passi di suor Maria Laura”

Due percorsi ad anello immersi nel verde, adatti a tutti, tra gli antichi borghi che hanno accolto la piccola Teresina. Troverete i cartelli descrittivi storici delle contrade e le edicole dei quattro misteri del Rosario con riproduzioni di opere di Rupnik accompagnate da frasi della Beata Maria Laura Mainetti.